Storia della Festa dell'Uva

Storia Festa dell'Uva

La Festa dell’uva nasce nel lontano 1925 con l’intento di festeggiare il termine di tutti i lavori di campagna e della vendemmia, prima del meritato riposo invernale. E’ caratterizzata da eventi danzati e d’intrattenimento, che fanno da contorno alla degustazione di vini e prodotti tipici locali, presentati da sommelier ed assaggiatori di vini del V.C.O., ma non solo. È un’occasione importante per le mostre di pittura e fotografia nell’Oratorio di S. Abbondio, per le specialità gastronomiche: dalla Pasta e Bajan rustia, riconosciuta DeCO, alle specialità della griglia, con il tipico “mutun à la saü”, alle serate dedicate alle torte, alla polenta e al bollito misto; e per le tradizioni: l’apertura della festa, con la tradizionale scenetta “Tira Martìgn che ul bhò u gigna” recitata dai bambini al mercoledì sera, i tradizionali fuochi d’artificio del sabato sera, la grande sfilata della domenica pomeriggio, con carri, bande e gruppi folk provenienti da tutta Italia, e per finire lo spettacolare palio degli asini. Il Comitato organizzatore della festa, sempre attento a quello che di anno in anno risulta più gradito ed apprezzato dal pubblico, cerca di riproporre quelli che erano i semplici e sani divertimenti all’aria aperta praticati dai nostri padri e dai nostri nonni, nel pieno rispetto delle tradizioni e cerca di promuovere le specialità del territorio, mirando all’utilizzo di prodotti a km 0.

IL RICAVATO

Il ricavato viene successivamente distribuito alle numerose associazioni del Paese, che utilizzano queste oblazioni per migliorare le loro dotazioni, strutture o quant’altro necessario al proseguimento delle loro attività.

VARDA CHÌ!

Tradizione, folklore, enogastronomia!

#AMASERASUCCEDE

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